Quarantine shots and selfies
/ Scatti e autoscatti dalla quarantena
My isolation at home began on March 6th. For fourteen days Nicola and I can’t even go out for a walk, or go to the market. At risk of contagion due close contact, they told us. Check your fever at least twice a day.
Il 6 marzo è iniziato il mio isolamento. Per quattordici giorni io e Nicola non saremmo più potuti uscire di casa, nemmeno per una passeggiata, nemmeno per fare la spesa. A rischio contagio per contatto stretto, ci hanno detto. Provatevi la febbre almeno due volte al giorno.
The same day I decided to snap our “fourteen days”, still unable to understand exactly what was happening.
A few days later the government decree arrived: all of Italy in lockdown. The coronavirus epidemic has turned into a pandemic. A global pandemic, wow.
Il giorno stesso ho deciso di raccontare per immagini i miei quattordici giorni, ancora incapace di comprendere esattamente quello che stava succedendo.
Qualche giorno dopo è arrivato il decreto del governo: tutta l’Italia in lockdown. L’epidemia di coronavirus è diventata pandemia. Una pandemia globale, wow.
I’m not sure how to tell these days spent working, reading, playing Nintendo, watching TV or following the news. Make video chat meetings, put projects and personal dreams on stand-by, cancel an event we worked for so hard. Anxieties and worries mixed with moments of happiness and “everything is fine“. Meanwhile the streets were emptying outside, the traders were closing, the hospitals were filling up until they no longer had beds.
Ambulances go by every hour, sirens resounds from the street that we don’t see from here.
Non so bene come raccontare queste giornate, passate a lavorare, leggere, a giocare al Nintendo, a guardare la tv e a seguire le notizie. A fare riunioni in videochat, a mettere in stand-by progetti e sogni personali, a dover annullare un evento su cui si è lavorato tanto. Ansie e preoccupazioni miste ad attimi di felicità e di “va tutto bene”. Intanto fuori le strade si stavano svuotando, i commercianti chiudevano, gli ospedali si riempivano fino a non avere più letti.
Le ambulanze passano ad ogni ora, si sentono le sirene dalla strada che, da qui, non vediamo.
My fourteen days are over. “You are no longer in quarantine from tomorrow”, ATS told us yesterday. But things have changed since the first day and now everyone must stay in quarantine. I will not stop taking photographs of these days, but I decided to share this post as I had naively thought of it on the first day. Today the army goes down the streets. Paola returns to work in the hospital. We’re fine. Mom is fine, she has gone home.
My fourteen days are over.
I miei quattordici giorni sono finiti. “Da domani non siete più in quarantena”, ci ha detto ieri l’ATS. Però le cose sono cambiate dal primo giorno e ora in quarantena ci devono stare tutti. Non smetterò di scattare fotografie di queste giornate, ma ho deciso di condividere questo post come l’avevo ingenuamente pensato il primo giorno. Oggi l’esercito scende nelle strade. Paola torna a lavorare in ospedale. Noi stiamo bene. Mamma sta bene, è tornata a casa.
I miei quattordici giorni sono finiti.
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Thank you.